Liverpool, poco importa l’1-1. La prima vittoria è arrivata in settimana

Allo Stadium of Light sabato si inseguivano motivazioni e sentimenti diversi. Uno su tutti caricava l’aria di Sunderland di dolore cristallino, facendo rima con un numero che in casa Liverpool è sinonimo di strage: 96, come le vittime che 23 anni fa persero la vita nella tragedia di Hillsborough. La pubblicazione in settimana dell’indagine su quella strage è stata accolta in casa Reds con un misto di umori, che va dal favore di chi è più di vent’anni che aspetta la verità, alla rabbia per una lunga trafila di menzogne, infamie e silenzi. E una grande attesa per la giustizia che c’è all’orizzonte, ieri riassunta sulle maglie nere con cui il Liverpool si è presentato in campo, dove quel numero, 96, svettava eloquente sulle spalle. Cifre che pesano sulla schiena di questi ragazzi: alcuni non erano neppure nati all’epoca di Hillsborough (Borini, Kelly, Sterling, Shelvey), altri quelle immagini le ricordano scolpite nella loro infanzia, come Steven Gerrard, nato e cresciuto in città, che su quegli spalti ha perso un cugino di soli 10 anni. Continua a leggere “Liverpool, poco importa l’1-1. La prima vittoria è arrivata in settimana”

Più umani di una sconfitta, più eroici di una vittoria: i rigori dei cugini Gerrard

«Mi spiace tanto, Anthony». Per un attimo Steven interrompe i suoi festeggiamenti e si avvicina al cugino. Con le mani gli prende il volto: un gesto di affetto, nel tentativo di consolarlo. Entrambi hanno sbagliato un rigore, in questa beffarda finale di Carling Cup. I due cugini Gerrard, uno di fronte all’altro, uniti da questo comune errore. Seppur con esiti opposti…
Steven è il più vecchio dei due, oltre ad essere il più famoso e il più titolato: gioca in un top club come il Liverpool, ha infiammato tutti gli stadi più importanti d’Europa, e dalla sua ha anche una Coppa Uefa e una Champions. Che vuoi che sia per uno come lui un errore dal dischetto in una finale di Carling Cup? Continua a leggere “Più umani di una sconfitta, più eroici di una vittoria: i rigori dei cugini Gerrard”